INTERVISTA ALLA DIACONIA… SULLA DIACONIA!

Grande scoop del Seme: abbiamo intervistato Gianmario e Donatella, che fanno parte della Diaconia. Volete aiutarci a capire meglio che cos’è la Diaconia, cosa fa ecc.? Loro hanno risposto sì… ed ecco le loro risposte.

Carissimi, ma che cos’è questa diaconia?
La diaconia è un gruppo di 15 persone che sono state chiamate dal parroco a prestare servizio in favore della nuova Comunità Pastorale. Questo servizio consiste nel sostenere ed affiancare don Davide nell’impegnativo e un po’ complicato compito di ragionare attorno alle sfide, ai problemi che si presentano. Tutto partendo dalle proposte e indicazioni del Consiglio Pastorale.

Chi ne fa parte? E come si fa a entrarci?
Ci sono vari sacerdoti (non tutti quelli presenti nella Comunità pastorale), e laici consacrati e consacrate. In più siamo presenti in tre coppie di sposi. È stato don Davide a chiamarci: la diaconia deve collaborare strettamente con lui ed è per questo che l’invito viene fatto direttamente dal responsabile della Comunità pastorale.
Alcune di queste persone noi le conoscevamo da anni, altre solo da settembre. Abbiamo diverse caratteristiche, lavori, età, vocazioni, compiti e parrocchie “d’origine”. In comune abbiamo il fatto che ci sta a cuore il futuro della Chiesa (per quello che ci spetta…) per questa porzione di territorio di Milano.

Quante volte vi trovate? E quando vi vedete, cosa fate?
Ci troviamo ogni due settimane prima di cena; preghiamo assieme recitiamo i Vespri; poi ceniamo insieme, mettendo in comune qualcosa che abbiamo preparato a casa. Infine discutiamo i punti all’ordine del giorno.

Secondo voi è un valore che nella diaconia ci siano dei laici, in particolare coppie di sposi?
Negli ultimi decenni questa nostra società è così cambiata! Papa Francesco ci sollecita ad essere “Chiesa in uscita” e a ripensare la pastorale. La diaconia può essere un luogo dove davvero la corresponsabilità si realizza: sacerdoti, laici, consacrati, coppie di sposi insieme, per guardare negli occhi le sfide che la Chiesa è chiamata ad affrontare, con la ricchezza delle diverse esperienze di vita di ciascuno.

Cosa pensate dei primi passi della nostra Comunità pastorale? Qual è il vostro pensiero “dall’interno”?
Don Davide ha scritto chiaro nello scorso editoriale: «Non sappiamo quale sarà l’approdo del percorso dell’appena nata Comunità pastorale». Quindi, se non è chiara la meta, può apparire difficile mettersi in cammino… Ma dei segnali positivi a nostro parere ci sono:
-C’è spazio di ascolto delle singole comunità che si possono far sentire attraverso le assemblee parrocchiali: questa è una cosa molto importante.
- Al primo incontro del neonato Consiglio Pastorale unitario abbiamo percepito davvero entusiasmo. Non era facile che fossero presenti tutti e 40 i componenti del Consiglio! Abbiamo visto, oltre alla voglia di conoscersi, disponibilità a mettersi in gioco per il bene delle nostre comunità.
- Una comunità che prega insieme (l’abbiamo sperimentato già nello scorso anno) è una comunità ben incamminata perché non è ripiegata su se stessa, ma in ascolto dello Spirito. Aspettiamo tutti alla veglia di Avvento per proseguire su questa strada… Magari pregando un po’ anche per noi della diaconia!

Davvero grazie a Gianmario e Donatella. Più in generale, grazie a tutti coloro che fanno parte della Diaconia!

la redazione de "Il Seme"