17 MAGGIO 2014

«Non è la morte che fa la differenza...
È la vita che fa la differenza... È quello che ci metti dentro.»

Sono parole di padre Pino Puglisi, sacerdote palermitano di Brancaccio, assassinato dalla mafia nel settembre 1993, quando aveva 56 anni. Padre Puglisi ha dato la vita per il suo sogno: educare i giovani alla libertà, farli incontrare con i valori più alti, liberando così i ragazzi dalle menzogne della criminalità organizzata. Ciò che più mi colpisce della sua figura è la sua passione educativa, spesa sino alla fine, sino al dono della sua stessa vita. Potremmo riassumere il messaggio di Padre Puglisi con queste parole: «Tu, giovane, scuoti la tua vita, cerca le cose più belle dentro di te. E chiediti: tu da che parte stai? Per chi vivi? Dove vai nella vita?». Questo invito a vivere la propria esistenza in modo non superficiale, ma con pienezza, mi richiama alla mente una frase del celebre film L’attimo fuggente: «Non voglio accorgermi, alla fine della vita, di non essere mai vissuto». Per tutti questi motivi sono felice di presentarvi questo spettacolo teatrale. Un piccolo “capolavoro”, di parole, gesti e musica che sollecita tutti a riflettere sulla bellezza della vita e sulla necessità di viverla in pienezza, alla grande, senza smettere mai di sognare. Più volte suor Carolina, collaboratrice di Padre Puglisi, ha detto ai nostri adolescenti, che l’hanno conosciuta in questi ultimi anni, che «Chi sogna tanto ottiene poco, chi sogna poco ottiene nulla». E allora: amiamo la vita e cominciamo a sognare tutti, a tutte le età.

don Martino