|
|
Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto!
Così, l’angelo alle donne il mattino di Pasqua.
Mi piacerebbe che, quanto detto dall’angelo alle donne, possa risuonare dentro di noi.
Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto!
Di cosa non dobbiamo avere paura?
Ma soprattutto So che cercate Gesù il crocifisso: cosa rappresentava, in quel momento, il Crocifisso?
Ho provato a pensare che il Crocifisso, in quel mattino di Pasqua, prima dell’incontro con l’angelo, per quelle donne, era il tentativo del mistero del male di rendere insignificante l’amore.
Il Vangelo di Giovanni, prima della lavanda dei piedi, dice che Gesù, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
La vita di Gesù è stata una vita che non ha fatto altro che amare.
Il mistero del male ha inchiodato alla Croce una vita così; ha tentato di metterla a tacere, ha cercato di mettergli una pietra sopra. Il mistero del male ha cercato di rendere insignificante l’amore.
Ma quell’annuncio “non è qui è risorto” sta a dire che l’amore vive, che l’amore vince, anche quando passa attraverso la derisione, gli oltraggi e la morte.
Quell’annuncio “non è qui è risorto” significa che, nella vita, val la pena amare.
Credere nella resurrezione di Gesù è credere che, nella vita, val sempre la pena amare.
Perché solo l’Amore vive e rimane dopo la morte.
Non lasciamo che il mistero del male crocifigga e chiuda nel sepolcro tutte le possibilità d’amare che la vita ci offre.
Non lasciamo che il mistero del male insinui in noi il veleno che è meglio pensare di salvare se stessi.
Quando siamo tentati di chiuderci in noi stessi, l’angelo della resurrezione arrivi a gridarci non abbiate paura di cogliere le occasioni in cui la vita ci chiede di amare.
Non abbiate paura di perdonare quell’uomo, quella donna a cui hai detto un giorno che volevi amarla per sempre: il crocifisso, risorto, è qui a dirci che non sbagli tu a perdonare, ma lui che continuamente deve essere perdonato.
Non abbiate paura di perdonare quell’amico o quella amica che ti ha voltato le spalle: il crocifisso, risorto, è qui a dirci che non stai sbagliando tu a perdonarlo, ma ha sbagliato lui a voltarti le spalle.
Non abbiate paura di slanci di generosità gratuita verso quel compagno, verso quel collega per niente amabile: il crocifisso, risorto, è qui a dirci che non stai sbagliando tu ad essere generoso, è lui che non sa cogliere la bellezza della vita.
Non abbiate paura di compiere servizi gratuiti, anche se costano sacrificio e nessuno vi dirà grazie: il crocifisso, risorto, è qui a dirci che non stai sbagliando tu a metterti al servizio, sono gli altri poco intelligenti che non sanno dire grazie.
Non abbiate paura di parole dolci, parole che mettono in risalto le qualità dell’altro: il crocifisso, risorto, è qui a dirci che le parole aspre amare sono solo il segno di un cuore che ha sepolto la bellezza dell’amore.
Il crocifisso rivela il tentativo del mistero del male di rendere insignificante ogni gesto d’amore e suoi chiodi sono tutti quei discorsi in cui uno pensa solo a se stesso.
Ma l’annuncio dell’angelo “il crocifisso non è qui, è risorto” ci mostra che l’amore è più forte del mistero del male.
L’Amore vive e rimane dopo la morte.
Per questo, raccogliere l’annuncio della resurrezione è continuare a credere all’amore, anche quando questo sarà deriso e oltraggiato, perché l’amore è l’unica via che porta alla vita.
Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto!
Non abbiate paura!
|
