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OMELIE ANNO A 2019-20
 
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IVa dopo il martirio di S. Giovanni - Domenica 2o settembre 2020
( Is 63,19b-64,10; Eb 9,1-12; Gv 6,24-35 )

don Davide Milanesi

Vorrei che, oggi, provassimo a sentirci parte di questa folla. Una folla che, quando scopre che Gesù non è là con loro, sale sulla barca, alla ricerca di Gesù. La caratteristica di questa folla è quella di cercare Gesù.
Ma dove lo trova? Dove si fa trovare Gesù?
Lo trovarono di là dal mare.
Per trovarlo, devono attraversare il mare. C’è, quindi, un cercare Gesù che ci chiede di salire sulla barca, per attraversare il mare.
Cosa potrà mai essere questo mare da attraversare, per trovare Gesù? Il mare rappresenta tutti ciò che ci impedisce di trovare Gesù. Non è facile identificare cosa possa rappresentare questo mare, ma credo che ciascuno abbia il proprio.
Ciascuno, infatti, nella ricerca di Gesù è chiamato ad attraversare il mare: per qualcuno, potrebbe essere abbandonare certi stili di vita; per qualcun altro, potrebbe essere convertire un proprio modo di pensare la vita; per altri ancora, potrebbe voler dire riconciliarsi con una storia che lo rende diffidente nei riguardi di Dio.
Noi possiamo almeno raccogliere questa domanda: quale mare dobbiamo attraversare per trovare Gesù?
Potremmo anche chiederci: come si fa ad attraversare il mare? Salendo sulla barca.
Ho provato a pensare che questa barca sia la Chiesa: per trovare Gesù è necessario farsi aiutare dalla Chiesa.
È la Chiesa che può aiutarci ad attraversare il mare per trovare Gesù. È vero: a volte, questa barca, che è la Chiesa, può avere delle vele squarciate, qualche albero maestro rotto e quindi sembrarci inaffidabile; per questo, però, rischiamo di non salirci sopra e di rimanere ancorati alla riva ad ascoltare il fragore del mare, più che il desiderio di cercare Gesù.
Ma la forza di salire su una barca che può sembrare scassata è il fatto che si vuole trovare Gesù, quindi la domanda che mette in moto il tutto è: perché cercano Gesù?
Se il mare, la barca, possono rischiare di frenare la ricerca di Gesù, dobbiamo andare a vedere dove può nascere la forza di questa ricerca, chiedendoci il motivo che faccia partire questa ricerca. A questa domanda, è Gesù stesso che rivela il motivo: essa nasce dopo la moltiplicazione dei pani. Gesù svela l’intenzione della loro ricerca, dicendo: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati.
Quasi a dire che lui è di più di un panettiere che sazia la fame dello stomaco, ma è segno di Colui che può saziare una fame più grande: la fame di pienezza di vita, la fame di un senso per la vita.
L’umanità di Gesù è quel segno che ci indica il volto di un Dio che può saziare la fame di senso della nostra vita.
Potremmo chiederci: quale aspetto dell’umanità di Gesù ci affascina? Perché ciò che ci affascina dell’umanità di Gesù è segno di quel Dio che sazia la fame di pienezza di vita. Dovrebbe essere questo tratto dell’umanità di Gesù a farci attraversare il mare e salire su una barca, pur scassata, per andare da lui.
Vorrei che, oggi, ciascuno tornasse a casa con questa domanda: cosa mi piace, mi affascina di Gesù di Nazareth?
perché solo ciò che ci affascina ci fa attraversare il mare e salire sulla barca della Chiesa.

  don Davide

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