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OMELIE ANNO A 2019-20
 
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II DOMENICA DI QUARESIMA - Domenica 8 marzo 2020
( Es. 20,2-24; Ef. 1,15-23; Gv. 4,5-42 )

don Davide Milanesi

Oggi troviamo un Gesù affaticato che siede ad un pozzo e chiede acqua da una donna samaritana.
Potremmo immaginare che a quel pozzo il Signore possa incontrare ciascuno di noi. Il pozzo ci rimanda alla profondità della terra da cui è possibile attingere acqua.
Potremmo immaginare che Gesù ci incontri alle profondità della nostra vita, al cuore della nostra vita e questo Gesù per arrivare a ciò che di più vero abita la nostra vita, ha dovuto compiere un viaggio che lo ha affaticato.
Sembra che Gesù debba fare fatica per arrivare ad incontrare ciascuno di noi nelle profondità del nostro cuore ma proprio qui a questo livello più profondo mentre è affaticato fa una richiesta: "dammi da bere".
Proviamo ad immaginare che il Signore affaticato per aver raggiunto finalmente le profondità del nostro cuore ci chieda dell'acqua.
Quale acqua potrebbe chiederci Gesù?
Ciascuno porvi ad immaginare quale acqua Gesù potrebbe chiedere a ciascuno di noi?
Ma prima di immaginare quale acqua Gesù possa chiederci, anche noi come la donna samaritana, potremmo avanzare qualche obiezione: come mai Signore chiedi acqua a me che sono...... e ciascuno qui potrebbe avanzare la sua obiezione, che sono un peccatore, che sono un miscredente, che sono un violento, che sono un poco di buono, Signore sei proprio sicuro che tu vuoi acqua da me?
Il signore potrebbe rispondere come ha risposto alla donna samaritana "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice "dammi da bere" tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva.
Gesù risponde dicendo che le nostre obiezioni, le nostre resistenze potrebbero cadere se solo conoscessimo il dono di Dio e conoscessimo meglio Gesù.
Invece di conoscere meglio Gesù, anche noi come la donna samaritana potremmo avanzare ancora un'altra obiezione, tu non ha strumenti per darmi l'acqua viva, che potremmo ridire cosi; Signore tu non puoi fare niente per la mia vita.
Forse anche noi nel nostro rapporto con Gesù, nella nostra fede, viviamo un senso di lontananza, un senso di diffidenza come se Dio non può fare niente per noi.
Anche noi pensiamo che Dio non possa risolvere alcuni problemi che sto vivendo nella mia vita perché non ha gli strumenti per aiutarmi a superarli.
Ma Gesù rispondendo a questa seconda obiezione della samaritana fa un confronto tra le due acque: quella che tutti i giorni la samaritana va attingere al pozzo e quella che invece potrebbe dare lui: l'acqua viva.
Con questo confronto tra le due acque Gesù sta offrendo alla donna samaritana un’alternativa.
Gesù risponde alle nostre obiezioni offrendoci un'alternativa all'acqua che tutti i giorni attingiamo dal profondo del nostro cuore.
Conocere il dono di Dio conoscere Gesù è desiderare un'acqua alternativa a quella che continuiamo ad attingere ogni giorno e che non ci disseta, non ci soddisfa.
In questo tempo di quaresima che è tempo di conversione proviamo a conoscere di più Gesù a dedicargli tempo e ad incontrarlo al pozzo, incontrarlo nelle profondità della nostra vita e capire qual è l'acqua vive che ci offre per dissertaci.
Per esempio:
Se qualcuno sta bevendo l'acqua del rancore, lasciamoci incontrare in profondità da Gesù per scoprire che il Signore può offrirci l'acqua viva del perdono.
Se qualcuno sta bevendo l'acqua della chiusura in se stesso, lasciamoci incontrare in profondità da Gesù per scoprire che il Signore può offrirci l'acqua viva della generosità.
Se qualcuno sta bevendo l'acqua dell'ansia per le tante cose da fare, lasciamoci incontrare in profondità da Gesù per scoprire che il Signore può offrirci l'acqua viva della preghiera così da recuperare il senso del mistero di Dio che guida la nostra vita e che non tutto dipende da noi.
Preghiamo perché ciascuno possa dire: Signore dammi quest'acqua viva, perché io non abbia più sete.

  don Davide

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