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Perché Gesù si è fatto battezzare? Che bisogno aveva, Lui, di farsi battezzare? Anche il Battista sembra ricordarglielo: sono io che ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni a me?
Il battesimo di Giovanni era un battesimo di conversione: di quale conversione aveva bisogno Gesù?
È vero che anche Gesù nella sua vita si convertirà, nel senso che dovrà cambiare convinzione sulla sua missione: prima pensava di essere mandato solo alla casa di Israele; in seguito, capisce che è venuto per tutte le genti.
Ma il battesimo di Giovanni era un battesimo di conversione dal peccato a Dio.
Gesù ha condiviso in tutto la condizione umana, eccetto il peccato. Perché, dunque, si fa battezzare? Cosa ha voluto dirci Gesù?
Proviamo ad immaginare la scena: mettersi in fila, per andare da Giovanni nel fiume Giordano e farsi battezzare, significava riconoscersi pubblicamente come peccatori, ma, nello stesso tempo, affermare – anche – la propria disponibilità a cambiare vita. È in questa fila di peccatori che Gesù si inserisce.
Mi pare che questa immagine di Gesù in fila, sul fiume Giordano, voglia almeno dirci che Gesù non prende le distanze dai peccatori, che non si vergogna di loro. Questo è già un primo passo: Gesù non si vergogna di noi, che siamo peccatori.
Vorrei che, oggi, provassimo a pensare a questo Gesù come uno che non ci parla alle spalle per le nostre mancanze, non ci giudica, né si mette a prenderci in giro per i nostri errori.
Questo volto di Gesù è molto importante: l’immagine del volto di Dio che ciascuno ha, rappresenta, infatti, un punto fondamentale, per il cammino spirituale di ciascuno di noi.
Questa immagine di Gesù in fila con i peccatori cosa può dire alla nostra vita? Un Gesù così ci invita a non lasciarci bloccare dai nostri peccati; a non lasciare che il senso di colpa blocchi la voglia di fare bene, a non lasciare che i nostri errori ingigantiscano un senso di inadeguatezza che può bloccare la nostra voglia di fare il bene.
Questo Gesù in fila con i peccatori diventa motivo di speranza per ciascuno di noi; grazie a quest’immagine, diventano sempre più consistenti le parole di Gesù: non sono venuto per i giusti, ma per i peccatori.
Un Gesù così è un Gesù che ci prende per mano e ci riporta sulla via del bene, che continuamente ci dice “non continuare a guardare il male che hai fatto e che c’è nel mondo: tu fa’ il bene!”.
È quello che ogni figura di santità compie: prendere la gente che le è affidata, distoglierla dal male ed indicarle la via del bene, del Vangelo come ha fatto Josè Vas, nel suo compito di evangelizzazione dello Sri Lanka, di cui oggi facciamo memoria.
È – del resto – quello che chiedono i genitori di Lia, con il Battesimo: che questa comunità li aiuti a mantenere la loro figlia sulla via del Vangelo, perché, solo così, la vita che loro le hanno donato non verrà sciupata. Vorrei che, oggi, lasciassimo palpitare nel nostro cuore questa immagine di Gesù in fila con i peccatori verso il fiume Giordano: un Gesù che ci prende per mano e ci riporta sulla via del bene, sulla via del Vangelo, affinché la vita di ciascuno di noi non sia sciupata.
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