Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la navigazione e offrire servizi in linea con le tue preferenze.
Per approfondire le cookie policy premi il bottone POLICY.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando un suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.

Image
 
OMELIE ANNO B 2018
 
Image

Dedicazione della Chiesa Cattedrale   - Domenica 21 ottobre 2018
(Ap 21,9a.c-27; 1Cor 3,9-17; Gv 10,22-30)

don Davide Milanesi

Il libro dell’Apocalisse, oggi, ci descrive la città santa, cioè la sposa dell’Agnello. L’Agnello è Gesù e la sposa è la Chiesa.
L’Apocalisse ci parla della Chiesa e oggi noi celebriamo la festa della dedicazione del Duomo di Milano.
Sia la festa con cui ricordiamo la consacrazione del Duomo che il testo dell’Apocalisse ci danno l’occasione di parlare della Chiesa: di quella Chiesa, che siamo noi.
Vorrei, però, attirare l’attenzione su un gesto che, come Chiesa, fra poco vivremo: la visita alle famiglie.
Vorrei che il testo dell’Apocalisse, in questa giornata in cui ricordiamo la consacrazione del Duomo di Milano, ci aiuti a rileggere questo gesto della visita di Natale alle famiglie.
Riprendendo il cammino dell’anno, potremmo dire che, come pellegrini in cammino, siamo chiamati a camminare verso le famiglie del nostro quartiere.
Innanzitutto, nel testo dell’Apocalisse, leggiamo che la Chiesanon ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello. Ciò che illumina la chiesa è Gesù. Gesù è la luce che viene nel mondo.
Cosa vuol dire che Gesù è la luce che illumina la Chiesa ?
Che differenza c’è tra stare in una camera al buio e in una camera con la luce ?
Se ci pensiamo bene, nessuna: sia al buio che con la luce, le cose, in quella stanza, sono sempre quelle. La differenza sta nel fatto che, se c’è luce, noi riusciamo a dare un nome alle cose che stanno in quella stanza.
La luce ci consente di dare un significato a ciò che ci sta attorno: ci permette di darne un senso.
La visita di Natale alle famiglie è come portare ad ogni famiglia la luce di Gesù. Incontrando le famiglie e chiedendo di pregare un Padre nostro, noi domandiamo di lasciare che la luce di Gesù illumini la loro vita: nella preghiera, rivolgendoci a Dio, noi ricorderemo ad ogni famiglia che, grazie alla luce di Dio, noi possiamo ritrovare, dare un senso alla nostra vita.
In un tempo di smarrimento, non mi sembra poca cosa ricordare ad ogni uomo che la luce di Gesù può aiutare a ritrovare un senso, una direzione alla propria vita !
La pagina dell’Apocalisse, poi, nel descrivere la Chiesa, ci ricorda che i dodici basamenti delle mura sono adorni di pietre preziose.
Mi sono chiesto cosa ci sia di prezioso nel gesto di andare a visitare le famiglie.
Devo confessare che queste pietre preziose mi sono state suggerite dal consiglio pastorale di venerdì sera, durante il quale abbiamo chiesto a ciascuno di suggerire una pagina evangelica, che potesse interpretare meglio il gesto della vista alle famiglie.
La prima pietra preziosa a cui guardare è il topazio (che, spesso, è di colore giallo); potrebbe ricordarci come questa visita è rispondere a un mandato di Gesù che ci invita ad andare dai nostri fratelli. Non possiamo trattenere la gioia dell’incontro con Gesù, che, al contrario, va raccontata ed annunciata.
C’è poi il giacinto, spesso di colore rosso – arancio: ci ricorda la gioia, che nasce dal portare Gesù e dall’incontrare gli altri, creando comunione, creando armonia, grazie anche a una semplice preghiera. Una visita può ridare vita, quando uno si sente cercato in modo gratuito, per il semplice fatto di esserci: allora, dal cuore di chi cerca e da chi è cercato, può sgorgare la gioia.
C’è poi lo zaffiro, di colore azzurro, che potrebbe richiamare lo stile della semplicità e gratuità con cui vivere questa visita: non cerchiamo e non vogliamo niente, se non pregare insieme nella semplicità (affermiamo, infatti, che le persone sono importanti unicamente per il fatto che sono amate da Dio – e non per tornaconto personale).
Il crisolito, spesso usato come gemma, ci ricorda che i fratelli che visitiamo sono il volto di Gesù. Gli altri sono gemme preziose.
Lo smeraldo verde, inoltre, ricorda la speranza che un gesto simile può riaccendere nel cuore di molte persone che, spesso, nella solitudine, attraversano i sentieri dello scoraggiamento.
Infine, abbiamo l’ametista, di colore viola: ci fa memoria della gratuità di questo gesto, con il quale non vogliamo pretendere niente, né vogliamo vedere dei risultati, bensì lasciare che lo Spirito Santo lavori, tramite noi e meglio di noi, come vuole e quando vuole, nel cuore delle persone incontrate e di chi va visitare.
Chiediamo al Signore anche noi di essere una chiesa, che, nel gesto della visita alle famiglie, possa riscoprire la preziosità delle nostra fondamenta e faccia risplendere la lampada, che è l’Agnello !

  don Davide

Contattaci

  Via San Giacomo, 9,  20142, Milano

Scrivi al Parroco

  don Davide Milanesi

Aiuta l'Oratorio

Se sei disponibile

  •   a offrire del tempo
  • (anche solo un'ora !)
  • fa click  > qui <

Newsletter "il Seme"

Non ricevi la newsletter "il Seme" ?

  •   Inserisci la tua e-mail qui sotto:
Approvazione Privacy policy

Search