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Le letture ascoltate oggi sembra vogliano convergere verso il tema dell’accoglienza.
La vedova di Sarepta accoglie Elia, pur essendo molto povera; la lettera agli Ebrei ci ricorda: Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli.
Nel Vangelo la parola che ricorre di più è la parola accoglienza.
Un’accoglienza, ci ricorda il Vangelo, che passa dal dare un bicchiere di acqua fresca.
Vorrei soffermarmi proprio sull’aggettivo fresca: sembra dire che non basta dare dell’acqua a chi ha sete, ma l’acqua deve essere fresca.
Perché l’evangelista ha voluto sottolineare questo aspetto? Non era sufficiente dire “dare da bere dell’acqua”? Perché deve essere Zfresca? Cosa vuol dire che deve essere fresca?
Ho provato a pensare che l’acqua fresca dà maggior sollievo, nei momenti di calura.
L’acqua fresca è un “di più”: un’attenzione in più, un passo in più da compiere, in termini di accoglienza. Il Vangelo sembra, quindi, invitarci a fare un passo in più nei riguardi della nostra capacità di accogliere gli altri.
Vorrei caldeggiare ciascuno di noi a fare questo passo in più, all’inizio di questo anno pastorale. Il passo in più ci riporta al tema del pellegrinaggio del cammino affrontato l’anno scorso. Se l’anno scorso abbiamo visto il tema del cammino, quest’anno verrei proporre tre sentieri su cui camminare.
Vorrei proporre alla comunità Samz tre sentieri su cui camminare:
- Il sentiero della festa,
- Il sentiero del pensiero,
- Il sentiero della preghiera.
Lungo questi sentieri, attraverseremo le tappe descritte dalle 6 Lettere del nostro vescovo raccolte nel suo testo di quest’anno, La situazione è occasione.
Siamo chiamati a camminare su questi tre sentieri, affinché le varie «situazioni» siano «occasione» di annuncio della buona notizia del Vangelo.
Per ogni sentiero, ci saranno diversi appuntamenti, che richiamano appunto i passi da compiere lungo il cammino.
Vorrei che ciascuno si impegnasse a muovere qualche passo su questi tre sentieri, partecipando a qualcuno degli appuntamenti che caratterizzano ogni sentiero. Chi cammina agevolmente sul sentiero della preghiera, è bene che muova qualche passo in più sul sentiero della festa. Chi muove quasi solo passi sul sentiero della festa… muova almeno qualche passo sul sentiero del pensiero e della preghiera. E così via.
Nessuno si senta escluso dal mettersi in cammino su ciascuno di questi sentieri: tutti, infatti, siamo chiamati a tracciare la mappa del nostro camminare in comunità.
Trovate tutto schematizzato sul tabellone all’ingresso della chiesa.
Guardando questi tre sentieri, mi accorgo che ne manca uno: il sentiero del servizio, del volontariato, cioè la dimensione caritativa della vita. Penso che il servizio sia la giusta conseguenza del camminare su questi tre sentieri. Mi piacerebbe che la preghiera, la festa, il pensiero accendano la compassione del cuore, affinché ciascuno possa fare della propria vita un servizio per gli altri, là dove il Signore lo chiama: a partire dalla propria famiglia, dove si lavora, o nella nostra comunità.
Sarebbe bello che questi tre sentieri ci portino non solo ad offrire dell’acqua, ma acqua fresca. L’acqua fresca è l’acqua dell’accoglienza. La freschezza dell’acqua ci chiede un passo in più.
A ciascuno lascio da porsi la domanda: quale passo in più posso muovere su uno dei sentieri indicati per questo anno?
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