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OMELIE ANNO C 2018-19
 
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V dopo il martirio di San Giovanni - Domenica 29 settembre 2019
( Is 56,1-7; Rm 15,2-7; Lc 6,27-38 )

don Davide Milanesi

Luisa passa molto del suo tempo libero a sostenere un’associazione di volontariato che si occupa di ragazzi diversamente abili. L’altro giorno, tramite un sua amica, ha scoperto che la sua vicina di casa parla molto male di lei: quest’ultima va in giro a dire che Luisa certamente avrà i suoi interessi a fare volontariato. Così, Luisa, arrabbiata e delusa per quanto si dice in giro di lei, ha deciso di non fare più la volontaria. Gesù ha detto benedite coloro che vi maledicono.
Luca, portando il pallone all’oratorio, ha iniziato un partitone insieme agli altri suoi amici, ma, ad un certo punto, Marco, a motivo di un gol sbagliato da Luca, l’ha trattato molto male, prendendolo a parolacce e mancava poco che arrivassero alle mani. Luca non va più in oratorio e si accontenta di tirare calci al suo pallone contro il muro del box di casa sua. Gesù ha detto pregate per coloro che vi trattano male.
Sergio e Valentina hanno deciso di ospitare in casa loro per qualche giorno Bernard, un giovane ragazzo venuto dal Senegal: gli hanno dato da mangiare, da dormire e da lavarsi, ma, alla fine, quando Bernard se ne è andato, non ha detto neppure grazie, anzi: ha rubato il salvadanaio di Andrea, il loro piccolo, senza che loro se ne accorgessero. Sergio e Valentina hanno deciso di non aprire più la loro porta agli stranieri. Gesù ha detto a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica.
Luigi, sul posto di lavoro, con tanta pazienza, ha aiutato molti giovani a muovere i primi passi nell’azienda in cui lavora: adesso, che gli mancano pochi anni alla pensione, è stato licenziato dal capo del personale (che altro non è che uno di quei giovani che Luigi ha aiutato a muovere i primi passi in azienda). Luigi parla, continuamente, male dei giovani e non muove più un dito per loro. Gesù ha detto Amate i vostri nemici fate del bene a quelli che vi odiano
Questi piccoli esempi di vita – e ciascuno potrebbe continuare, andando a pescare nella propria vita – ci dicono che, quando il male si scaglia contro di noi, spesso perdiamo la fiducia e la speranza nel fare il bene.
Il male, nelle sue diverse forme (la maldicenza, l’odio, la prepotenza), quando si scaglia sulla nostra vita, spegne la voglia di amare e di fare il bene.
In questo modo, il male vince e prolifera perché anche chi smette di credere all’amore e di fare il bene si mette dalla parte del male.
Gesù, nel discorso che abbiamo ascoltato, ci invita a combattere il male, senza perdere la fiducia e la speranza, perché conviene fare il bene e amare, nella vita.
Gesù, per primo, è stato colui che amato i suoi nemici, ha fatto del bene a quelli che lo hanno odiato, benedetto coloro che lo hanno maledetto e ha pregato e prega per coloro che lo hanno trattato male.
Queste quattro azioni (amare, fare del bene, benedire, pregare) sono il primo modo per contrastare il male. Gesù, che è il figlio di Dio, ha vissuto così.
Se anche noi vogliamo vivere da figli di Dio, siamo chiamati a fare altrettanto: amare i nostri nemici, fare del bene a chi ci odia, benedire chi ci maledice e pregare per coloro che ci trattano male.

  don Davide

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