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OMELIE ANNO C 2018-19
 
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Ottava del Natale nella Circoncisione del Signore - Martedì 1 gennaio 2019
(Nm 6,22-27; Fil 2,5-11; Lc 2,18-21)

don Davide Milanesi

Vorrei che facessimo nostre le parole della benedizione che Mosè dovrà pronunciare su Israele. Dice così il libro dei Numeri: «Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace».
Questa benedizione ci ricorda che, quando il volto del Signore risplende nella nostra vita, quando il volto del Signore si volge a noi, allora noi sperimentiamo un tempo di grazia e di pace.
Abbiamo concluso un anno e siamo pronti a ripartire con il nuovo, già iniziato: chiediamoci, nell’anno trascorso, dove ed in chi ho incontrato il volto del Signore?
Non dimentichiamo che siamo chiamati a riconoscere il volto del Signore Gesù negli altri.
Troviamo, infatti, il volto del Signore nei volti di chi, come ci ricorda san Paolo, cerca di avere gli stessi sentimenti di Gesù. Quei sentimenti di Gesù che possiamo raccogliere attorno ad un unico sentimento, quello della compassione.
Il cuore di Gesù è un cuore che prova compassione per le sofferenza dell’uomo: è un cuore, come quello del buon samaritano, che non rimane indifferente, di fronte alle sofferenze delle persone.
Avere il volto del Signore è essere capaci di compassione, è avere un cuore non indurito dall’indifferenza, un cuore non raffreddato dalla diffidenza.
Volti di uomini e donne capaci di compassioni sono volti di uomini e donne che danno pace alla nostra vita. Incontrare volti così è una grazia.
Chiediamo al Signore la capacità di riconoscere, in questo mondo – in cui si tende a mettere in evidenza volti inquietanti, che non danno pace – i volti che hanno saputo far risplendere il volto del Signore grazie alla loro bontà, grazie alla loro capacità di compassione, alla loro capacità di non rimanere indifferenti di fronte alle sofferenze della gente.
Io credo che, anche tra noi, anzi tutti noi, durante questo anno siamo stati capaci di offrire un volto compassionevole, che ha dato pace a chi abbiamo incontrato; eppure, nessuno di noi ha fatto notizia sui grandi schermi. Io credo che ci siano, ancora oggi, tanti volti di uomini e donne che lasciano risplendere il volto compassionevole di Dio nella loro vita: per questo, ringraziamo il Signore. Vorrei fare un accenno al messaggio per la pace fatto da papa Francesco, dove mette in evidenza come la buona politica sia al servizio della pace.
Scrive il papa: la funzione e la responsabilità politica costituiscono una sfida permanente per tutti coloro che ricevono il mandato di servire il proprio Paese, di proteggere quanti vi abitano e di lavorare per porre le condizioni di un avvenire degno e giusto. Se attuata nel rispetto fondamentale della vita, della libertà e della dignità delle persone, la politica può diventare veramente una forma eminente di carità.
Continua il papa: viviamo in questi tempi in un clima di sfiducia che si radica nella paura dell’altro o dell’estraneo, nell’ansia di perdere i propri vantaggi, e si manifesta purtroppo anche a livello politico, attraverso atteggiamenti di chiusura o nazionalismi, che mettono in discussione quella fraternità di cui il nostro mondo globalizzato ha tanto bisogno. Oggi più che mai, le nostre società necessitano di “artigiani della pace”,che possano essere messaggeri e testimoni autentici di Dio Padre, che vuole il bene e la felicità della famiglia umana.
Continuiamo la celebrazione eucaristica, ringraziando il Signore per quei volti di uomini e donne che hanno fatto risplendere il volto compassionevole di Dio. Questa riconoscenza ci porti a rinnovare il nostro impegno, per questo nuovo anno che inizia, affinché possiamo essere “artigiani della pace”.

  don Davide

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