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OMELIE ANNO A 2019-20
 
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V DOMENICA DI QUARESIMA - Domenica 29 marzo 2020
( Es 14,15-31; Ef 2,4-10; Gv 11,1-53 )

don Davide Milanesi

«Lazzaro, vieni fuori!». Forse questa parola vorremmo sentirla dal Presidente del Consiglio, che, finalmente, ci invita a venir fuori dalle nostre case. Oggi, invece, la sentiamo dire da Gesù, davanti al sepolcro di Lazzaro.
Ma che differenza c’è tra la casa, da cui vorremo uscire dopo questi giorni di quarantena, e il sepolcro?
Ho provato a pensare che la casa è il luogo degli affetti, è il luogo dove circola l’amore. Si mette su casa, perché si vuole dare seguito a una storia d’amore. C’è, per tutti, una casa dove abbiamo incontrato, nei primi mesi di vita, il volto di qualcuno che ci ha voluto bene. Anche per chi, in casa, è rimasto solo, quella casa può essere il luogo dove si accendono i ricordi di momenti in cui si è messo in circolo l’amore. È vero che la casa può essere anche luogo di conflitti, di arrabbiature: ma la rabbia dice sempre di una passione.
Insomma: mi pare che la casa sia il luogo dove l’amore può circolare e, se l’amore circola, allora c’è la vita. Di questi tempi, la casa, poi, è il luogo che ci permette di non andare al sepolcro.
Il sepolcro non è il luogo dove l’amore trova casa: è, infatti, il luogo della morte. Ci sono, però, sepolcri ancor più tristi di quelli fatti di marmo e pietra, perché sono sepolcri nei quali ci infiliamo, mentre abbiamo ancora ossigeno per respirare e vivere. Sono sepolcri sui quali far risuonare prepotentemente la parola di Gesù: “Vieni fuori!”.
Ho provato a pensare che questi sepolcri, nei quali ci chiudiamo prematuramente, sono fatti da pensieri che non fanno circolare l’amore, ma, al contrario, ci tolgono il gusto per la vita. Sono pensieri che nascono dal rancore, dal risentimento; legati all’invidia o alla rassegnazione; correlati a forme di egoismo (come chi pensa che il coronavirus colpisce solo gli anziani e chi ha patologie e dice: «a me non interessa, perché sono giovane e in salute!»).
In questo tempo, in cui possiamo dare spazio ai nostri pensieri, sentiamo questo comando di Gesù “Vieni fuori”: vieni fuori da tutti quei pensieri che non lasciano circolare l’amore. Quando Lazzaro esce, Gesù dice ancora una parola: “liberatelo”.
Forse, siamo chiamati a venir fuori da pensieri che non fanno circolare l’amore, per liberare pensieri che sono, invece, il terreno fecondo perché l’amore possa circolare.

  don Davide

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