|
Credo che la pagina di Vangelo ascoltata possa aiutarci a riflettere su una conversione che, come Chiesa, siamo chiamati a vivere. La conversione: da una Chiesa che convoca ad una Chiesa che invia.
La Chiesa che invia è la Chiesa in uscita.
Sono due modelli di Chiesa che vanno entrambi bene; si tratta di vedere, oggi, quale di questi debba essere maggiormente sostenuto.
La Chiesa in uscita, presentata nel Vangelo, riceve un mandato preciso da Gesù ed è quello di annunciare il regno di Dio.
Questo annuncio avviene attraverso le guarigioni e la sobrietà della vita: infatti, Gesù chiede di non procurarsi argento, oro, né due tuniche, né sandali, né bastone.
Vorrei soffermarmi sulle guarigioni o, meglio, su quelle azioni che Gesù elenca: guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni.
Questo tipo di azioni può sembrarci lontano, anacronistico; ma potremmo darne un’interpretazione, così da sentirle attuali.
Gli infermi sono coloro che hanno dei “blocchi” da un punto di vista della salute fisica.
Quanta gente, però, è inferma nel cuore, cioè ha dei “blocchi” che non le permettono slanci di generosità!
A volte possono essere antipatie, altre volte possono essere convinzioni che non hanno niente a che vedere con il Vangelo e che non le permettono di andare incontro agli altri in modo evangelico.
A volte, queste infermità sono delle paure, che bloccano la nostra azione caritativa. Annunciare il Regno dei cieli è guarire questo tipo di infermità che blocca una vita evangelica.
Risuscitare i morti: non dobbiamo pensare solo a quelli che stanno al cimitero. Proviamo pensare a quelle persone che hanno perso il gusto per la vita.
Quanta gente cammina, è in piedi, ma non ha voglia di vivere!
Annunciare il regno di Dio, allora, è aiutare le parsone a trovare gusto per la vita.
Purificate i lebbrosi: forse non ne vediamo in giro, dalle nostre parti.
La lebbra si manifesta con un puntino bianco e poi, piano piano, fa marcire la carne, finché si “mangia” la carne di una persona.
Proviamo a pensare a quelle lebbre che fanno marcire il nostro cuore: alla lebbra del rancore e del risentimento, che inizialmente si manifesta con un pensiero, ma poi, se gli diamo ascolto, diventa un vortice di pensieri che, talvolta, si trasforma in odio. C’è poi la lebbra dell’amarezza, che, piano piano, toglie al nostro cuore la possibilità di commuoversi.
Queste lebbre tolgono al nostro cuore la capacità di sentire le sofferenze degli altri: diventiamo uomini e donne senza cuore.
Annunciare il Regno di Dio è aiutare le persone a purificarsi dalla lebbra dell’amarezza e del rancore.
Infine, scacciare i demoni. Il mistero del Male è colui che divide.
Quante volte, la nostra lingua diventa un piccolo demonio che sputa parole che portano divisione.
Annunciare il regno di Dio è scacciare dalla nostra lingua le parole che dividono.
Chiediamo al Signore Gesù di essere una Chiesa in uscita, che sappia incontrare la gente del nostro tempo, annunciando il regno di Dio con la sobrietà della vita, guarendo gli infermi, resuscitando i morti, purificando i lebbrosi e scacciando i demoni.
|