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OMELIE ANNO B 2020-21
 
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Penultima Domenica dopo l'Epifania - Domenica 7 febbraio 2021
( Os 6,1-6; Gal 2,19-3,7; Lc 7,36-50 )

don Davide Milanesi

Se dovessi dare un titolo a questa pagina darei questo titolo:

“Punti di vista”.

La pagina di Vangelo presenta due modi di guardare, di vedere la stessa persona.
Abbiamo questa donna che si avvicina ai piedi di Gesù, li bagna con le sue lacrime li asciuga con i suoi capelli, li bacia e li profuma. Il Vangelo fa spazio a due punti di vista su questa donna due modi di guardarla.
Innanzitutto il punto di vista del fariseo:

a quella vista il fariseo pensò tra sé: ……è una peccatrice.

Il fariseo vede una peccatrice che compie quei gesti e proprio perché compiuti da una peccatrice quei gesti non hanno valore.
Il punto di vista del fariseo è quello di chi non da scampo, siccome sei una peccatrice, qualsiasi cosa fai viene squalificata, non va bene.
Mi piacerebbe chiedere a Simone il fariseo come fa a sapere che questa donna è una peccatrice? Mi vien voglia di pensare che la facilità con cui entra nella sua casa, fa nascere il sospetto che questa donna frequentava quella casa e forse non frequentava solo la casa.
Simone è proprio un fariseo: guarda la pagliuzza o meglio non vede la trave nel proprio occhio, potrebbe dire Gesù.
Però meglio fermare il pensiero se no il mio sguardo diventa come quello del fariseo.
Ma c’è di più mentre vede di questa donna solo il suo peccato arriva ad avere uno sguardo su Gesù: non è un profeta perché se fosse un profeta non si lascerebbe toccare da questa donna.
Gli occhi del fariseo si fissano solo sulle cose negative, non c’è un minimo di entusiasmo per la bellezza dei gesti compiuto da questa donna.
Attenti a non tirarci fuori da questo modo di guardare, perché anche noi di fronte a una cosa bella che accade potremmo avere la sensazione di dire qualche ma e qualche se.
Uno sguardo attratto più dal male che dal bene.
Siamo un po’ daltonici non vediamo i colori vediamo tutto nero e grigio.
Non so se vi è mai capitato di essere entusiasti di qualcosa di bello che capita nella vita e arriva qualcuno che non da nessun segno di entusiasmo e comincia a vedere le cose che non vanno come se avesse deciso nel suo cuore di censurare la gioia.
Uomini e donne così trasmettono tristezza perché sono tristi come triste è Simone il fariseo.
Arriviamo allo sguardo di Gesù, davvero è uno sguardo che apre alla vita, uno sguardo che fa respirare, per questo apre alla vita, oggi è la giornata per la vita, a volte penso che si generi alla vita anche attraverso lo sguardo.
A partire da come guardiamo noi apriamo alla vita o chiudiamo alla vita.
Ecco lo sguardo di Gesù: vedi questa donna? e comincia a guardare ai gesti della donna come un segno di bontà nei suoi confronti: ha bagnato i miei piedi e li ha asciugati con i suoi capelli, ha baciato i miei piedi, ha cosparso di olio profumato i miei piedi.
Insomma il giudizio di Gesù è quello che: nonostante questa donna sia una peccatrice fa delle cose buone.
Gesù non dimentica che questa donna sia una peccatrice ma è capace di andare al di là del suo peccato e vedere ciò che di buono questa donna riesce a compiere.
Pensare che lo sguardo di Gesù sulla nostra vita sia così, credo che ci può dare molta consolazione.
Gesù guarda alla nostra vita, vede il nostro peccato, ma mette in luce, mette in risalto le cose buone che facciamo.
Forse anche noi dovremmo acquisire lo stesso sguardo di Gesù non solo sugli altri ma anche su noi stessi.
Imparare a guardarci con misericordia vuol dire riconoscere le nostre miserie le nostre fragilità senza dirci che facciamo schifo ma dicendo che nonostante le nostre fragilità riusciamo fare qualcosa di buono.
Così lo sguardo sugli altri non deve fermarsi alle cose che non vanno, al loro peccato, ma deve saper andare al di la del loro peccato per vedere cosa di buono c’è nella loro vita.

Chiediamo al Signore di darci occhi nuovi,
occhi che sanno andare al di là del male per vedere il bene.
Questi sono gli occhi della misericordia.

  don Davide

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