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OMELIE ANNO B 2020-21
 
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III Domenica di Avvento - Domenica 29 novembre 2020
( Is 51,1-6; 2Cor 2,14-16; Gv 5,33-39 )

don Davide Milanesi

Vorrei mettere in evidenza l’invito del profeta: Così dice il Signore Dio: Ascoltatemi.
Dio vuole essere ascoltato, quindi. Ma a chi rivolge l’invito ad ascoltarlo?
A coloro che sono in cerca del Signore: Ascoltatemi, voi che cercate il Signore.
Questo invito ritorna a noi, con una domanda: ma noi cerchiamo il Signore?
Io credo che questa ricerca del Signore non si affaccia al nostro cuore, immediatamente, come la ricerca di Gesù di Nazareth.
Credo che questa ricerca del Signore si affacci al nostro cuore come
la ricerca di qualcuno a cui la nostra vita stia a cuore,
la ricerca di qualcuno che ci voglia bene per come siamo, la ricerca di qualcuno che doni pace alla nostra vita.
La ricerca di qualcuno che riesca a valorizzarmi, che tiri fuori da me il meglio che posso dare.
È come se noi, in questa ricerca del Signore, tracciassimo solo il profilo del volto di questo Signore che stiamo cercando. Poi, da questo profilo del Signore, passare a dire “è il volto di Gesù”, abbiamo il salto della fede; una fede che è chiamata, come dice il Vangelo, a mettersi in ascolto delle Scritture e delle opere che il Padre ha dato da compiere a Gesù.
Possiamo scoprire il volto di questo Signore, che cerchiamo, solo mettendoci in ascolto di ciò che dà testimonianza di lui.
Senza le Scritture e le opere che il Padre gli ha dato da compiere, possiamo solo tracciarne il profilo.
Se non ci siamo ancora rassegnati in questa ricerca del Signore, allora noi dovremmo essere gente che ascolta le Scritture, che si mette a leggere la Bibbia.
Devo dirvi che leggere la Bibbia, senza la preoccupazione di trar fuori chissà quali riflessioni, ma leggerla così, semplicemente, può dare pace, perché la lettura della Bibbia ci aiuta a comprendere che la storia degli uomini non è abbandonata, bensì, è abitata da Dio: leggendo la Bibbia, interiorizziamo che non siamo soli, perché Dio cammina con noi.
Giorni fa, mentre camminavo per strada, ho incrociato un signore che ho salutato e lui, invece di salutarmi, mi ha detto“Dio ci ha abbandonato”. Sul momento, non ho risposto, ma la frase “Dio ci ha abbandonato” ha continuato a risuonare dentro di me.
Leggendo questa pagina di Vangelo, mi sono detto che, se frequentassimo maggiormente le Scritture, forse comprenderemmo che Dio non ha mai abbandonato il suo popolo.
Se non ci siamo ancora rassegnati, in questa ricerca del Signore, allora la Scrittura dovrebbe renderci attenti a vedere l’opera di Dio anche ai nostri gironi.
È questa ricerca del Signore, supportata dall’ascolto della Scrittura che testimonia di Lui, a rendere il nostro sguardo, o, meglio, il nostro cuore, capace di vedere l’opera di Dio, nel nostro quotidiano.
In questo Avvento, in cui noi stiamo riscoprendo cosa voglia dire vivere da figli di Dio, oggi possiamo dire che i figli di Dio sono coloro in cui la ricerca del Signore non si è ancora spenta.

  don Davide

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