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OMELIE ANNO A 2019-20
 
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Divina Marternità di Maria - Domenica 22 Dicembre 2019
( Is 62,10-63,3b;  Fil 4,4-9; Lc 1,26-38a )

don Davide Milanesi

Vorrei porre l’attenzione sull’inizio del testo dell’annunciazione: L’angelo Gabriele fu mandato da Dio.
Il testo inizia raccontando di un’iniziativa di Dio. Dio prende l’iniziativa.
Molte volte, guardando al nostro mondo potremmo, avere la sensazione che sia un mondo abbandonato da Dio. Meglio: dimenticato da Dio.
A volte, guardando alla nostra vita potrebbe emergere la sensazione di sentirci soli, di non avvertire la presenza di Dio nella nostra vita.
Talvolta, capitano delle cose nella nostra vita che ci portano ad avvertire la sottile sensazione che Dio si sia dimenticato di noi.
L’inizio di questa pagina di Vangelo è qui a dirci che tutto questo non è vero. Dio non si è dimenticato di noi; Dio, ancora oggi, prende l’iniziativa in favore degli uomini: per questo dobbiamo rallegrarci! Perché Dio non si è dimenticato (e non si dimentica) della nostra vita.
Ho provato a pensare che, forse, sono i nostri occhi che seguono logiche mondane e, nelle logiche mondane, è difficile trovare Dio: è il nostro sguardo che, spesso, si posa su sentieri che non sono percorsi da Dio.
Il brano dell’annunciazione, infatti, oltre a dirci che Dio prende l’iniziativa nei confronti dell’uomo, ci indica i sentieri attraverso i quali Dio raggiunge le nostre vite.
Un primo sentiero risiede nel fatto che Dio vada a Nazareth. Nazareth era una città che, agli occhi del mondo di quel tempo non era vista bene: un borgo, potremmo dire, dimenticato, scartato. I sentieri che Dio percorre sono i sentieri che, agli occhi del mondo, non sono praticati; potremmo dire, quindi, che Dio percorre i sentieri scartati. Nazareth indica, infatti, che Dio non cammina sui sentieri del consenso dell’audience, bensì, percorre i sentieri degli scarti: se le logiche del mondo ci portano da un parte, Dio è dall’altra.
Un secondo sentiero è il fatto che Dio prenda l’iniziativa, venendo ad incontrare l’uomo in un bambino. Questo bambino indica che i sentieri di Dio sono i sentieri della tenerezza, della fragilità: un bambino ha bisogno di tutto e di tutti, per restare in vita; un bambino è indifeso. Dio non si incontra, quindi, nei sentieri dell’onnipotenza, della prepotenza.
Il terzo sentiero è la scelta di una vergine. Ho provato a pensare che la verginità di Maria sta ad indicare un cuore disponibile a Dio. Un cuore che vuole essere fecondato solo dallo spirito di Dio. Dio percorre i sentieri in cui trova cuori disponibili a lasciarsi guidare.
I sentieri che Dio percorre sono i sentieri degli scarti, della tenerezza di chi non ha difese e dei cuori disponibili all’agire dello Spirito; sentieri, questi, non abitati dal senso di onnipotenza o di autosufficienza che abitano spesso il cuore dell’uomo.
Rallegriamoci, perché Dio non ha abbandonato l’uomo, non si è dimenticato delle nostre vite. Se non ci accorgiamo della sua iniziativa, è perché, talvolta, guardiamo e percorriamo sentieri lontani dai sentieri di Dio: (i sentieri dello scarto, della tenerezza e della disponibilità).

  don Davide

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