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OMELIE ANNO B 2018
 
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Santissima Trinità - Domenica 27 maggio 2018 (Es 33,18-23;34,5-7a; Rm 8,1-9b; Gv 15,24-27)

don Davide Milanesi

In questa solennità della santissima Trinità siamo chiamati a riflettere su chi è il nostro Dio, siamo un po’ come Mosè che vuole vedere la gloria di Dio, vuole vedere il volto di Dio.
Dio dice che non è possibile vedere il volto di Dio e rimanere in vita, espressione che potremmo rileggere in questo modo: fin quando saremo in vita, noi potremo vedere solo le spalle di Dio, ma il suo volto no.
In questa vita a noi è concesso di vedere le spalle, ovvero vedere solo i segni della presenza Dio.
Vedere le spalle è vedere quei segni che ci permettono di camminare dietro a Dio, questo per non dimenticarci che noi rimaniamo discepoli.
La professione di fede dei nostri quattordicenni è segno di chi comincia a scoprire la bellezza di essere discepolo di Gesù e per questo si impegna a scorgere i segni della presenza di Dio in questo nostro tempo.
Ma quali sono i segni della presenza di Dio ?
Da cosa sono rappresentate per noi oggi le spalle di Dio ?

La solennità della Trinità che stiamo celebrando è un invito a contemplare il mistero di comunione tra il Padre il Figlio e lo Spirto Santo.
La Trinità ci invita a guardare al nostro Dio come una comunione d’amore tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Il nostro Dio è comunione d’amore.
Tutto questo ci fa dire che oggi i segni della presenza di Dio possiamo scorgerli là, dove ci sono parole e gesti di comunione.
Nella nostra vita quotidiana qundo noi creiamo comunione attraverso parole e gesti possiamo dire che stiamo vedendo le spalle del nostro Dio.
I gesti di comunione sono i segni della presenza di Dio.

Nel seme della scorsa domenica pensando alla festa della nostra comunità a chiusura dell’anno catechistico scrivevo: la domanda giusta per guardare all’anno trascorso è chiedersi dove è passato il Signore nella molteplicità di avvenimenti che hanno caratterizzato questo anno ?
Aiutati dalla pagina di Esodo di questa domenica potremmo tradurre dicendo dove durante questo anno abbiamo visto le spalle del nostro Dio ?
Di fronte a questa domanda non può che nascere la riconoscenza per quanti hanno lavorato e collaborato alle varie iniziative della comunità, per quanti hanno accolto con entusiasmo le proposte, e hanno lavorato per la buona riuscita di tutte le iniziative.
Mettersi al servizio della comunità negli svariati modi è creare comunione e quando si crea comunione possiamo esserne certi sta passando Dio, noi vediamo le spalle di Dio.
In questa domenica dovremmo ringraziarci vicendevolmente per quanti hanno compiuto un servizio gratuito per la comunità.

Non mi metto a fare l’elenco di quanti svolgono un servizio in comunità perché rischio di dimenticare qualcuno, però permettetemi di indicare uno spazio dove possiamo compiere qualche passo più.
Vorrei tratteggiare un sentiero perché la comunione tra noi sia sempre più forte.
Un sentiero che possa aiutare a rafforzare sempre più la nostra appartenenza a questa comunità.
Il sentiero che vorrei indicare è quello della cura per gli ambienti.
Non è che questa manchi, ma è un sentiero che si può popolare maggiormente.
Una comunità abita un ambiente e l’ordine, la bellezza e la pulizia dell’ambiente dicono la dignità di chi lo abita.
Molti già operano per tenere puliti e in ordine gli ambienti della parrocchia, dai cortili alle aule e qualcuno si è fatto avanti in questi mesi prestando con umiltà il suo servizio.
Ma permettetemi, credo che su questo sentiero ci sia spazio ancora per molti, non abbiate paura a farvi avanti, ci sono servizi umili che creano comunione e diventano segno del passaggio di Dio.
Dal tenere in ordine il verde, alla cura per tener puliti i campi dell’oratorio, certo sarà premura di tutti, educare i ragazzi ad avere come amici i cestini e non buttare per terra le carte le lattine e tante altre cose. Ragazzi diventate amici dei cestini, dandogli da mangiare i rifiuti, loro saranno molto contenti e anche noi lo saremo.
Mi piacerebbe che qualcuno si facesse avanti per rendersi disponibile a fare un passaggio sui campi dell’oratorio per tenerli puliti in modo particolare adesso che inizia l’oratorio estivo, certamente un servizio umile ma che valorizza quanti frequenteranno l’oratorio estivo.

Abbiamo poi un bellissimo biglietto da visita per quanti arrivano in SAMZ per giocare in palestra o a calcio o per quanti vanno alla bottega amica, ed è la scala che dà accesso alla palestra e all’autorimessa. Questa scala se qualcuno si impegnasse a tenerla pulita potrebbe essere un segno per veicolare un messaggio di accoglienza a quanti la percorrono.

Se qualcuno poi si prendesse a cuore la pulizia e l’ordine della cappellina dell’oratorio forse potremmo far capire maggiormente quanta importanza il Signore ha nella nostra comunità.

Vorrei poi lanciare l’operazione ragnatela. Mi piacerebbe che qualcuno si facesse avanti per fare delle pulizie di fino in Chiesa e nella capellina delle messe feriale.
Concedetemi di dirlo con un linguaggio adolescenziale se parte l’operazione ragnatela sarebbe “tanta roba”.
Se questo sentiero della cura per gli ambianti si popolasse maggiormente la samz diventerebbe sempre più casa nostra.

In questa solennità della Trinità dove siamo posti di fronte al mistero del nostro Dio chiediamo al Signore di poter diventare gli uni per gli altri le spalle di Dio.

  don Davide

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