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OMELIE ANNO C 2018-19
 
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I dopo la dedicazione - Giornata Missionaria   - Domenica 27 ottobre 2019
( At 13,1-5a; Rm 15,15-20; Mt 28,16-20 )

don Davide Milanesi

Scrive il card. Tagle in un suo libro:Quando tengo conferenze a studenti, seminaristi o diaconi che stanno per ricevere l’ordinazione, dopo i primi quindici minuti sono tutti irrequieti, deconcentrati e stanchi. Sembra che perdano l’energia appena io comincio a scaldarmi. Non saprei dire se sono io ad avere problemi oppure loro.
Come si spiega questa perdita di energia? […]
Un indicatore di questo basso livello energetico è la noia. I giovani sembrano cominciare ad annoiarsi troppo presto nella vita. Hanno vissuto così pochi anni e sono già annoiati? Per rimediare alla noia, si inventano, come dicono loro, un sacco di «trovate», o di «eventi», come li chiamano i giovani preti.
La gente è sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo.

Durante la GMG a Cracovia del 2016, Papa Francesco, nella veglia del sabato sera, ha invitato i giovani a non accontentarsi della divano-felicità. D’altro canto, Michele Serra intitola il suo libro sugli adolescenti: “Gli sdraiati”. Sembriamo, infatti, gente senza energia: tutti scarichi; gente caratterizzata dalla stanchezza.
Cosa può ridare energia a vite stanche, «scariche», a vite alla ricerca del divano?
Ho provato a pensare che ciò che può dare energia alle nostre vite sono i sogni.
Troppo spesso, le nostre vite sono mosse dalla paura e, alla fine, la paura spegne l’energia; al contrario, i sogni danno energia.
Non possiamo dimenticare le parole di Martin Luther King, che hanno spinto la sua azione per i diritti dei neri: io ho un sogno. Quando ci sono dei sogni, potenti e coinvolgenti, abbiamo sempre riserve di energia. La persona che coltiva un ideale, ha qualcosa per cui morire, per cui offrire la propria vita.
Se si ha qualcosa per cui morire, si ha qualcosa per cui vivere. Si avrà energia per morire e, naturalmente, la si avrà per vivere.
Sempre il card. Tagle scrive nel suo libro: L’altro giorno parlavo con una ragazza che si era appena diplomata al college. Le ho chiesto: «Qual è il sogno della tua vita?». Mi ha risposto: «Il mio sogno è avere il miglior cellulare possibile». Ma ti sembra un sogno? Se quello è un sogno, non avrai energia, perché non è il tipo di sogno che ti tiene acceso un fuoco dentro!
A me pare che oggi, Gesù, incontrando i discepoli sul monte in Galilea, è capace di accendere nel loro cuore un sogno: Andate e battezzate!
Quell’«andare e battezzare» di Gesù supera il semplice rito del battesimo. Indica l’aiutare ogni uomo e donna a riscoprire il valore del proprio battesimo, che è il vivere ogni giorno come figli di Dio; lasciare che la nostra identità e la nostra persona siano caratterizzate da questa relazione. Dio è Padre e noi siamo i suoi figli!
Il sogno che Gesù accende nel cuore dei discepoli è quello che ogni uomo e donna possano vivere da figli di Dio.
Il figlio, lo sapete bene, è la carne dell’amore tra un uomo e una donna. Vivere da figli è sentirsi un frutto speciale dell’amore di Dio, è vivere dell’amore di Dio che ci è Padre.
In questa giornata missionaria, vorrei guardare ai missionari come a coloro che portano nel cuore il sogno che ogni uomo e donna possano vivere da figli di Dio. Quando la nostra vita è guidata da un sogno così, non stiamo fermi, non cerchiamo il divano ma andiamo, camminiamo. In caso contrario, la paura ci stanca. Se uno ha paura, spreca energie per controllare. Quando si perde energia, si cerca il divano.
Ritroviamo l’energia della vita quando si accende, nel nostro cuore, un sogno grande, un sogno come quello suggerito oggi, da Gesù, con quell’Andate e battezzate: il sogno che ogni uomo e donna possano riscoprire e vivere da figli amati da Dio.
In questa giornata missionaria, chiediamo al Signore di fare in modo che la nostra vita non perda energia a motivo della paura, parcheggiandosi sul divano; chiediamo a Lui di accendere in noi un sogno grande, raccogliendo il suo invito: andate e battezzate.

  don Davide

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