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OMELIE ANNO C 2018-19
 
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Domenica nell'Ottava del Signore - Domenica 30 dicembre 2018
(Pr 8,22-31; Col 1,13b.15-20; Gv 1,1-14)

don Davide Milanesi

Il verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplatola sua gloria.
A Natale, Dio viene ad abitare in mezzo a noi e noi siamo invitati a contemplare la sua gloria.
Contemplare è risvegliare in noi un senso di stupore, di fronte alla gloria di Dio. Non so se in questo Natale abbiamo provato stupore, per questo Dio che vene a visitarci.
Contemplare la gloria di Dio è qualcosa di sconvolgente, la gloria di Dio è la presenza stessa di Dio in mezzo alla sua gente: nella carne di Gesù di Nazareth, possiamo riconoscere la gloria di Dio, possiamo riconoscere la presenza di Dio.
Il libro dell’Esodo parlerà della gloria del Signore come un fuoco divorante (Es 24,17). Per questo, ho provato ad immaginare che la gloria di Dio non sia altro che il Suo amore: l’amore di Dio può essere visto come un fuoco divorante.
Non a caso, Gesù è il Figlio. Il figlio, dicevo già a Natale, è il volto dell’amore tra un uomo e una donna, l’amore tra uomo e donna prende carne in un figlio.
Dio è amore, suo figlio è la carne, è il volto dell’amore.
Contemplare la gloria di Dio è contemplare l’amore.
Ma, a Natale, quale tratto dell’amore possiamo contemplare?
Mi pare che il tratto dell’amore che possiamo contemplare, a Natale, è quello del fare visita, facendo il primo passo nell’andare incontro all’altro.
L’amore si rivela in questa capacità di fare il primo passo, di non continuare a farsi cercare, a farsi desiderare; per dirla con un linguaggio giovanile, Dio non se la tira,perché prende l’iniziativa di farsi incontro all’uomo.
Dio non aspetta che l’uomo sia migliore di quello che è: ad un certo punto, Dio fa il primo passo e viene ad incontrare l’umanità così com’è. Probabilmente, a ben pensarci, se Dio avesse atteso che l’uomo divenisse migliore, ancora oggi non avremmo alcun Natale da festeggiare!
Quando qualcuno, con gratuità, si fa incontro ai nostri bisogni, viene a trovarci gratuitamente, noi rimaniamo stupiti: è uno stupore che nasce dal piacere di sentirci cercati in gratuità.
Quando qualcuno ci cerca in gratuità, noi ci sentiamo importanti, recuperiamo dignità; Dio, a Natale, viene a visitare l’uomo, per ridare dignità a ciascuno di noi.
Contemplare la gloria di Dio è rimanere stupiti di fronte all’amore che Dio ha per noi.
Quell’amore che, a Natale, si manifesta con il tratto del prendere l’iniziativa, del muovere il primo passo verso l’uomo, venendolo a trovare, nella gratuità.
Chiediamo al Signore che la contemplazione della sua gloria ci aiuti a capire dove sono chiamato a prendere l’iniziativa, a fare il primo passo per andare incontro gratuitamente a qualcuno.

  don Davide

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