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OMELIE ANNO C 2018-19
 
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Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria  - Sabato 8 dicembre 2018
(Gen 3,9-15.20; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26-38)

don Davide Milanesi

Vorrei che, in questa solennità dell’Immacolata Concezione, raccogliessimo un invito, che voglio esprimere attraverso il titolo di una vecchia canzone di Renato Zero: “Niente trucco”.
Vedete, noi amiamo truccarci: anche quelli tra noi che sono acqua e sapone si sentono ogni tanto attratti dal trucco (sia esso il profumo, il modo di mettere i nostri capelli o tutto il resto).
Il trucco ci permette di nascondere alcuni difettucci, per offrirci agli altri meglio di quello che siamo: il trucco ci permette di sembrare diversi, il trucco è un po’ come una maschera; è camuffarsi, è il piacere di ingannare noi stessi e l’altro. Il trucco ci permette di nascondere la verità di ciò che siamo.
Dico così perché la pagina di Genesi ascoltata è introdotta da un versetto in cui, dopo la caduta dell’uomo per aver mangiato del frutto dell’albero che Dio aveva proibito, Dio passeggia nel giardino e l’uomo si nasconde. Dio domanda ad Adamo “dove sei?”. Domanda che potremmo tradurre con “Adamo, Niente trucco, non nasconderti, non avere paura, non difenderti di fronte a Dio che ti viene a cercare!”. Di fronte all’uomo che si nasconde da Dio, perché ha paura, Dio entra con molta discrezione: «hai forse mangiato?». “Forse”. Come se Dio non sapesse! Ma è una modalità che Dio utilizza affinché l’uomo si assuma le responsabilità di ciò che ha fatto; Adamo scarica il barile («è stata la donna») e la donna scarica il barile («è stato il serpente»): Dio ci chiede di stare davanti a lui senza trucco, mentre noi, continuamente, ci trucchiamo.
Il brano della Genesi sembra dire che, quando Dio ci viene a cercare, noi ci nascondiamo; appunto: ci trucchiamo.
Natale che si avvicina è questo Dio che viene a cercarci.
Ho provato a pensare che, tra i trucchi migliori per nasconderci da questo Dio che ci viene a cercare, c’è un rimmel della marca “È colpa tua” . Quello usato da Adamo ed Eva nella pagina di Genesi: è sempre colpa di un altro. Di questo rimmel sono finite le scorte. Il modo migliore per nasconderci e fuggire da Dio è quello di dare la colpa agli altri: è la società, è la stanchezza; insomma, si fugge da Dio e da ciò che siamo, dando la colpa agli altri, senza mai assumerci le nostre responsabilità.
Ho trovato, poi, un fondotinta della marca “ma che maniere!” ; ci nascondiamo, difendendoci, attaccando le modalità dell’altro: Dio che mi viene a cercare non ha mai i modi giusti per dirmi che mi sta cercando!
Infine, c’è in uso un rossetto ad un alto potere di seduzione e la sua marca è “non c’è niente di male” . Io non devo rendere conto a nessuno, perché io non ho fatto niente di male: io sto bene così, sono a posto così, nessuno deve intromettersi nella mia vita, nemmeno Dio.
Ma tutti questi trucchi ”È colpa tua”, “Ma che maniere!”, “Non c’è niente di male” , rivelano la nostra paura di Dio: rivelano la paura che noi abbiamo di noi stessi; abbiamo paura di mostrare a Dio quello che siamo, la nostra umanità.
Tutti questi trucchi non permettono a Dio di entrare nella nostra vita.
Una Donna niente trucco, una donna acqua e sapone è proprio Maria. L’Immacolata Concezione ci rivela Maria come una donna niente trucco: acqua e sapone.
Maria non si trucca, perché non ha paura di questo Dio che la viene a cercare. Maria accoglie la sua parola, non si difende di fronte alla parola di Dio che la invita ad essere la madre di suo figlio Gesù di Nazaret.
Un modo per rispondere, senza trucco, a questo Dio, che a Natale ci viene a cercare è quello di preparaci attraverso il sacramento della confessione. Nella confessione, noi ci mettiamo davanti a Dio senza trucco: siamo davanti a lui con la verità di ciò che siamo.
Non ci resta che andare verso il Natale come uomini e donne Niente trucco!

  don Davide

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