Mettiamo in scena Giulietta e Romeo

 

15 MAGGIO 2004

Così si espresse la critica ...

“Mettiamo in scena Romeo e Giulietta” è un elogio al teatro. Meglio: è l’elogio della fatica di far teatro. I nostri giovani ci accompagnano dietro le quin2004 locandina giulietta e romeote e ci fanno gustare ciò che rende grande uno spettacolo. E’ il lavoro paziente di imparare, di provare e riprovare, di gioire e di arrabbiarsi, di esaltarsi e di restar delusi. Questo è il teatro: un lavorio faticoso e fedele che si conquista la scena. Ciò che vediamo è il risultato di tutto questo, ma difficilmente possiamo immaginare tutto quello che accade prima. Per una volta, tra canzoni e battute, in un susseguirsi di scene che ben rendono il lavoro frenetico di una compagnia teatrale, siamo resi partecipi di questa fatica. Mentre guardo questo spettacolo mi sembra di cogliere che ciò che è in scena è davvero ciò che i nostri giovani hanno vissuto in questi mesi. C’è stato bisogno innanzitutto della loro disponibilità grande che ha la tonalità di una canzone: “Siamo gente così, pronti a dire di sì, quando arriva il momento siamo qui”. Questi sono i nostri ragazzi! C’è stato bisogno del lavoro paziente – impersonificato nello spettacolo da don Dino e dalle sue suore - di chi guida e incoraggia, di chi sa trarre fuori le capacità di ciascuno, di chi non dimentica mai di accompagnare le persone prima di accompagnare gli attori. Così è il far teatro in oratorio, grazie soprattutto agli educatori che vi lavorano. Esco da questo spettacolo divertito, ma insieme cosciente che c’è una fatica che diventa gioia, c’è una disponibilità che diventa comunicazione di bene, uno sguardo educativo che cambia le persone. Grazie a tutta la nostra compagnia teatrale, perché siete un elogio al teatro.

 

don Matteo