Per noi senza dubbio: in quelle righe è il nostro “atto di nascita”. Stava sorgendo allora, leggiamo, “un vasto quartiere, alla periferia ovest della Città, in prossimità dell’Autostrada dei Fiori, per iniziativa del Comune e dell’Istituto Autonomo delle Case Popolari”. Era prevista una popolazione di oltre diecimila persone. Una stima forse esagerata, ma non per i confini indicati nel Decreto. Si pensi che a ovest la parrocchia raggiungeva la mediana dell’Autostrada dei Fiori!

A tanta popolazione, scrive l’Arcivescovo, occorre provvedere garantendo l’assistenza religiosa.

Non c’erano strutture. Il Comune aveva già messo a disposizione un’area sulla quale sarebbero poi sorte la chiesa e la casa parrocchiale. Per gli inizi delle attività religiose era indicata come sede provvisoria il “vetusto oratorio conosciuto sotto il nome di Chiesa Rossa”.

Per il Parroco si era provveduto affittando un appartamento: “Il parroco avrà abitazione nella casa d’affitto cui già provvedemmo”.

Era stato deciso il patrono della costituenda parrocchia, S. Antonio Maria Zaccaria, Sacerdote e Confessore. La si era dotata anche di un Beneficio parrocchiale “sotto il titolo di S.Antonio Maria Zaccaria, Sacerdote e Confessore, con il capitale di nominali £.1.100,000 ( unmilionecentomila) in titoli del D.P.I.5%, portanti la rendita annua di £.55.000 ( cinquantacinquemila)”.

La parrocchia faceva e fa parte delle 22 parrocchie volute dal Card. Giovanni Battista Montini, papa da pochi mesi, a perenne ricordo del XXII Concilio Ecumenico Vaticano II.

Tutto questo ci riguarda. Tutto questo è interessante, e anche curioso, per la nostra storia di famiglia.

Crediamo però che il Decreto meriti una certa attenzione anche per la data della firma, il 26 settembre 1963. Fu quello un anno molto importante per la vita della Chiesa. Da un anno era stato aperto il Concilio Ecumenico Vaticano II. Agli inizi di giugno era morto papa Giovanni XXIII e il 21 di quel mese gli era succeduto sulla cattedra di Pietro il nostro arcivescovo Giovanni Battista Montini con il nome di Paolo VI. Il nuovo papa, circa due mesi dopo, provvedeva a nominare come suo Successore il Rettore Maggiore dei Seminari mons. Giovanni Colombo, che era anche suo Vescovo ausiliare. Costui dunque era Arcivescovo da cinque o sei settimane e avrebbe fatto il suo ingresso solenne a Milano come neo-Arcivescovo la terza domenica di ottobre, quindi tre settimane dopo la firma del nostro Decreto.

Non è pertanto fuori luogo chiederci se il decreto di erezione della nostra parrocchia sia stato il primo del suo Episcopato. Parrebbe di sì, stando alle parole che vi troviamo scritte. Occorrerebbe cercare conferma negli archivi di Curia.

Parrebbe di sì per la trepidazione che si intuisce nelle sue prime parole: “Chiamati da Sua Santità Paolo VI a succederGli sulla cattedra dei Santi Ambrogio e Carlo, stimiamo essere tra le attività precipue del Nostro pastorale ministero quella diretta alla costruzione di nuove chiese ed alla erezione di nuove Parrocchie, raccogliendo anche in questo l’eredità del Nostro augusto predecessore, il quale in poco più di otto anni di governo dell’Arcidiocesi ha dato vita a ben cento parrocchie”.

Parrebbe che sia stato il primo decreto di erezione di una parrocchia soprattutto dalle parole centrali che precedono immediatamente la decisione: “Con animo fiducioso e commosso Ci accingiamo o sottoscrivere il presente atto, tanto importante e significativo, augurandoCi che altri ne possano tempestivamente seguire, quanti sono richiesti in Città e in Diocesi, dalle più urgenti necessità di cura d’anime”.

Il Decreto, firmato il 26 settembre 1963, sarebbe entrato in vigore a partire dal 29 settembre. E’ quello il giorno di nascita della nostra comunità.

don Gregorio

Decreto di erezione della Parrocchia SAMZ