Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la navigazione e offrire servizi in linea con le tue preferenze.
Per approfondire le cookie policy premi il bottone POLICY.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando un suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.

Veglia pasquale

LE DUE REALTA’ SCONOSCIUTE


Le due realtà che fondano la nostra fede sono tra le più sconosciute, purtroppo. Non come nome: quale cristiano infatti non ne ha sentito parlare? Esse sono la risurrezione di Gesù e il battesimo che ciascuno ha ricevuto, quasi tutti dai primi giorni di vita.

Ma sono realtà per lo più ignorate, supposte più che esplorate.

Non mi stupisco affatto perché siamo un po’ tutti spesso superficiali o pigri. Vengono a migliaia ogni anno a Milano per contemplare l’ultima cena di Leonardo, anche da Paesi lontanissimi come il Giappone, e noi che abitiamo a Milano (ci basterebbe prendere un tram) non ci siamo mai scomodati. Così pure ci capita non poche volte di non prendere neanche in considerazione le cose ottenute in dono, per le quali non abbiamo faticato, anche se sono in realtà molto preziose.

Così la risurrezione di Gesù, così il battesimo, che pertanto rientrano nel numero dei tesori gratuiti, e non convenientemente apprezzati.

L’augurio di buona Pasqua per me coincide con una grossa grazia che chiedo al Signore per ciascuno e per me: quella di uno sguardo attento, stupito e grato su queste due realtà: sulla risurrezione di Gesù e sul sacramento del battesimo.

Nessun uomo fu testimone oculare della risurrezione. Infatti il vangelo narra delle esperienze della tomba trovata vuota e dell’incontro personale a volte, altre volte comunitario con il Crocifisso risorto.

Vorrei esserci stato personalmente in quel sepolcro quando la potenza dello Spirito vivificò, trasformandolo, quel corpo martoriato e ucciso.  Chissà come sarà avvenuto. Eppure sono cristiano soltanto perché è successa quella “cosa” lì. Per ritrovare una “cosa” che le assomigli, bisognerebbe ritornare alle origini del mondo, quando non esisteva nulla, quando Dio disse e le cose furono. San Giovanni presenta il giorno di Pasqua come un nuovo inizio, l’inizio della settimana nuova, del mondo nuovo, del mondo rifatto. Mirabile fu la creazione, ma prodigio ancor più mirabile la redenzione.Avremo, come ogni anno, cinquanta giorni per ritornare sull’evento della risurrezione. Lo spirito ci affascini e ci avvinca.

Durante la Veglia pasquale abbinato all’annuncio e al ringraziamento festoso e solenne per la risurrezione di Cristo, è il ricordo del battesimo ricevuto con l’invito a ricordare e rinnovare gli impegni presi allora, per farli sempre maggiormente nostri. Sono riassunti in un sì e in un no. Meglio: in due verbi che indicano i due ambiti fondamentali della vita spirituale: rinunciare e credere (la via purgativa e la via unitiva).

Ripensare al battesimo ricevuto dovrebbe essere però, prima che riassunzione più consapevole di questi impegni, di queste “cose da fare”, riscoperta della propria identità nuova. Esteriormente la persona battezzata  appare la stessa, prima e dopo. In realtà il battesimo l’ha fatta nuova creatura, il battesimo le ha fatto dono di un’esistenza nuova.

Se non è difficile comprendere le “cose” da fare e da evitare, è invece difficile immaginare o descrivere la vita nuova, la nuova identità che dal battesimo ci è donata. “Agnosce, cristiane, dignitatem tuam!”. Non è sufficiente una vita. Lo comprenderemo solo quando potremo vedere il Signore faccia a faccia.

Contattaci

  Via San Giacomo, 9,  20142, Milano

Scrivi al Parroco

  don Davide Milanesi

Aiuta l'Oratorio

Se sei disponibile

  •   a offrire del tempo
  • (anche solo un'ora !)
  • fa click  > qui <

Newsletter "il Seme"

Non ricevi la newsletter "il Seme" ?

  •   Inserisci la tua e-mail qui sotto:
Approvazione Privacy policy

Search