Epifania 2018
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“L’Epifania tutte le feste le porta via” ….
Ma, se con l’Epifania finiscono le feste, non lasciamoci portare via la gioia di questi giorni; la gioia di aver contemplato un Dio appassionato all’uomo, un Dio che viene a cercare ciascuno di noi affinché nessuno si senta solo. |
Il cantico dei pastori. Natale, testimonianza da offrire.
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Nel mio presepe quest’anno non ho costruito colline né disegnato cieli stellati, non ho messo statuine d’arte né meccanismi portentosi che muovono braccia di fabbri, accendono luci, trascinano pecore verso la grotta di Betlemme. Quest’anno il mio presepe è fatto di musica e parola, è un presepe di cantici. Se potete fare silenzio e vi ponete in ascolto, riuscirete forse a sentire anche a casa vostra il cantico dei pastori del mio presepe. Il cantico dei pastori è testimonianza. Non abbiamo meriti, non abbiamo sapienza, non abbiamo mandato. Abbiamo visto e rendiamo testimonianza. Siamo stati disturbati nella notte e invitati a partire: ma vi diciamo che ne valeva la pena. L’umiltà del Bambino incoraggia anche noi che non valiamo niente e non godiamo di nessun prestigio a dire una parola, a contagiare con la gioia, a invitare al cammino. Siamo testimoni: non attiriamo l’attenzione su noi stessi, ma siamo lieti che anche voi andiate fin là, dove c’è il motivo della nostra letizia. Siamo testimoni: dobbiamo dire semplicemente quello che abbiamo visto e nessun complicato ragionamento, nessun disprezzo che ci mette in ridicolo, nessuna minaccia che ci vuole zittire, nulla può convincerci a tacere quello che ci è stato donato. Siamo stati amati. Proprio noi, povera gente da nulla, siamo stati amati e quel bambino ci ha resi capaci di amare. Di questo diamo testimonianza. I pastori sono testimoni e il loro cantico condivide la sorpresa, l’esperienza e il suo frutto.
mons. Mario Delpini |
S. Messe di Avvento in Duomo: l’Arcivescovo invita e incontra sei categorie
I nonni, gli insegnanti, i nati nel 1951, gli infermieri, le badanti, gli sportivi. Sono queste le categorie di persone che l'Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, invita in Duomo a Milano per la Messa delle 17.30 nelle domeniche di Avvento. L'Avvento, tempo liturgico che la Chiesa vive come preparazione al mistero del Natale, da qualche anno la Diocesi ambrosiana lo pensa anche come occasione per sottolineare il valore della Cattedrale, della preghiera con il Vescovo, per approfondire le ragioni della fede e offrire l’opportunità di riavvicinarsi al messaggio cristiano. Ogni domenica avrà una speciale attenzione per alcune situazioni: di esperienza familiare, attività lavorativa o generazionale. Si inizia la prima domenica di Avvento con i nonni (12 novembre), poi gli insegnanti (19 novembre). Il 26 novembre l’Arcivescovo invita in Duomo tutti coloro che sono nati nel suo stesso anno, il 1951. A seguire gli infermieri (3 dicembre), le badanti (10 dicembre) e gli sportivi (17 dicembre). Alcune celebrazioni delle 17.30 in Cattedrale saranno precedute alle 16.45 da un momento di dialogo con la categoria invitata quel giorno. Serve la collaborazione di tutti per estendere l'invito dell'Arcivescovo a queste categorie di persone: sul sito della Diocesi è disponibile un volantino invito per ogni domenica. In ogni parrocchia farsi carico di diffonderlo e consegnarlo agli interessati è un importante gesto missionario che aiuta l'Arcivescovo a fare giungere a tutti il proprio invito.
mons. Davide Milani
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